A
volte ci
troviamo a scegliere tra ristrutturare o
demolire
e ricostruire un edificio.
Al di là della questione costi, che
resta una delle ragioni principali, non dobbiamo trascurare la
questione inerente la riduzione delle emissioni in atmosfera e
della sicurezza antisismica.
Per
una questione culturale la casa, per noi Italiani è una questione
che va al di là del semplice valore economico. E’
una questione di affezione, l'investimento della vita.
Per
anni i nostri genitori e nonni ci hanno insegnato che
una
casa è per sempre.
Purtroppo
nel corso degli ultimi decenni i drammatici eventi dell’Aquila,
nell’Emilia e per ultimo ad Amatrice e
l’incombente crisi climatica
chi hanno insegnato che non è così.
Oggi
le costruzioni devono rispettare criteri strutturali, energetici,
acustici molto severi rispetto a costruzioni di 15-20 anni fa,
rendendo
di fatto tutto il parco edilizio esistente obsoleto e
sottodimensionato rispetto alle nuove richieste
normative.
Di
recente mi sono imbattuto in un paio di casi molto simili tra di loro
dove, le diverse scelte da parte dei clienti hanno portato a
risultati completamente diversi.
Il
primo caso riguarda una
ristrutturazione già
terminata.
Una
classica casa
fine
700
con muri
in in pietra, serramenti
in legno di piccola dimensione e
copertura nel sottotetto in legno.
L’intervento,
per
far fronte ai vincoli strutturali esistenti, ha previsto un limitato
adeguamento strutturale, la sostituzione dei serramenti , isolamento
delle
strutture,
rifacimento dell’impianto di climatizzazione e il ripensamento
degli spazi interni. Nonostante
il risultato finale sia stato soddisfacente,CasaClima
R Classe A , il
cliente, per i motivi di cui sopra ha dovuto rinunciare ad
alcuni lavori e accettare compromessi dovuti alla costituzione
dell’edificio, oltre alla mole di lavoro progettuale e
cantieristico che ne è seguita.
Nel
secondo caso, un
progetto in fase di studio , il
cliente ha optato per la demolzione e ricostruzione dell’edificio
esistente,
costruzione
per certi versi simile alla precedente.
Le
pareti della larghezza di 60
cm, a parità di spessore con la soluzione precedente, contengono ben
30
di isolamento contro i 18
cm di prima
e l’installazione di finestre
certificate Passivhaus
di
dimensioni più grandi rendono
gli ambienti interni luminosi e garantiscono
un
benessere termico ottimale in qualsiasi periodo dell’anno. La
struttura completamente in legno soddisfa in pieno i severi
requisiti antisismici e di sostenibilità , gli spazi interni sono stati ottimizzati al
punto che si sono ricavate due comode unità immobiliari, oltre
al fatto di aver perseguito lo standard Passivhaus, il massimo
risultato dal punto di vista energetico.
Il
contenimento delle emissioni diventerà
un
punto focale nella progettazione degli edifici da ora in avanti.
Dobbiamo costruirli ora secondo uno standard che sarà
accettabile tra 30 anni perché l'edificio sarà ancora in
circolazione. Farlo in una ristrutturazione è davvero costoso e
impegnativo.
Si
continua a
dire: "Bisogna
recuperare l’esistente",
ma se vogliamo un mondo a emissioni zero, insieme a una maggiore
densità e alloggi a prezzi accessibili, dovremo
poter rinunciare agli edifici a cui siamo legati per una questione
affettiva
o altre scuse simili che vengono spesso utilizzate per impedire la
loro
ricostruzione in maniera efficiente .
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